L’Analisi degli aspetti ambientali

Una volta definita la “Politica Ambientale” sarà necessario ottenere (rilevazioni) un quadro complessivo della situazione ambientale in atto nel sito di riferimento. È cioè necessario rilevare i principali problemi dell’organizzazione (ma soprattutto del “sito”) in campo ambientale, nonché i punti di forza e di debolezza per la successiva definizione degli obiettivi specifici di miglioramento.

In questa sezione il Regolamento comunitario (EMAS) prescrive esplicitamente un’analisi ambientale iniziale, mentre la ISO 14001 richiede una procedura in grado di identificare ed analizzare gli aspetti ambientali. In entrambi i casi è utile condurre una valutazione complessiva dell’intero processo produttivo al fine di identificare la posizione dell’A.T.S. nei confronti dell’ambiente.

Con l’analisi ambientale andrà:

  • Verificato il rispetto delle normative ambientali.
  • Valutati gli aspetti ambientali (cause e conseguenze) del sito (la “serra”) nelle varie condizioni di esercizio normale, anomalo, in caso di incidente/emergenza, per attività passate, presenti e future.
  • Selezionati gli aspetti ritenuti significativi per l’ambiente.
  • Analizzati prassi e procedure esistenti, compresa la componente relativa alla formazione ed informazione del personale (coinvolto)

Il punto di partenza per l’analisi ambientale sarà l’identificazione e l’aggiornamento dei requisiti normativi cui ottemperare. Questo permetterà di valutare il livello di base nei rapporti ambientali dell’organizzazione, cioè l’osservanza alle prescrizioni legislative. Il tutto può essere elaborato attraverso l’utilizzo di liste di controllo apposite con le quali valutare il grado di conformità alla normativa (es. il range di applicazione interna della normativa può variare da sufficientemente ad ampiamente rispettata).

A questo riguardo la norma ISO 14001 prevede specificatamente che l’organizzazione metta in pratica una procedura di aggiornamento, raccolta e valutazione dell’ottemperanza alla normativa vigente al fine di rilevare in modo sistematico tutti gli obblighi legislativi che vengono emessi (indicando modalità e responsabilità).

A questo devono seguire attività come la raccolta dei dati, l’elaborazione di un bilancio ambientale e l’elaborazione di liste di controllo di processo per verificare, fase per fase, le prestazioni ambientali.

Per quanto concerne la raccolta dei dati ambientali è utile cominciare con elementi di base, come possono essere l’ubicazione, la destinazione urbanistica del sito, le dimensioni aziendali con l’indicazione delle percentuali di aree coperte, scoperte e a verde, eventuali zone di rispetto, descrizione dell’attività, situazione dell’ambiente circostante. A questo si aggiungeranno i flussi di massa ed energia che rappresentano un’ottima base di partenza, considerando che gli stessi, anche per funzioni economiche, andranno normalmente registrati.

In particolare questi ultimi possono andare a costruire altresì il bilancio ambientale, cioè l’elencazione complessiva e sistematica dei flussi di materiali ed energia in entrata (input) ed uscita (output).

A questo punto, per poter identificare le prestazioni ambientali di partenza, sarà necessaria una valutazione dei dati ricavati in relazione al processo e all’ambiente circostante (identificato nella fase iniziale).

Questo potrà essere attuato attraverso l’elaborazione delle liste di controllo specifiche che correlano le singole fasi del processo con quanto può avvenire di conseguenza nell’ambiente.

Il criterio di valutazione dei risultati delle liste di controllo si può basare su vari criteri quali possono essere ad esempio il grado di rispetto della normativa vigente, il rischio di incidenti, il rischio ecologico, la sensibilità sociale, i costi. Il tutto dovrà essere valutato sia per i prodotti in entrata che per quelli in uscita

A tutto questo, eventualmente in una fase successiva, quando il sistema comincia ad essere a regime, può essere utile associare ad analisi di questo tipo registrazioni continue dei dati di input ed output in particolare legate a:

  • Sostanze pericolose acquistate ed utilizzate
  • Materie prime acquistate ed utilizzate
  • Consumi (di acqua, combustibile, energia)
  • Rifiuti prodotti (anche per quanto non assoggettato a registro di carico e scarico es. rifiuti urbani)
  • Emissioni in atmosfera (ricavabile anche indirettamente in funzione delle portate e dei tempi di utilizzo)
  • Scarichi idrici (ricavabile anche indirettamente in funzione delle portate e dei tempi di utilizzo)

Una volta che l’analisi ambientale avrà individuato ed analizzato tutti gli aspetti ambientali, devono essere individuati quelli ritenuti significativi, in quanto è su questi che dovrà essere prestata attenzione nella definizione degli obiettivi di miglioramento.

Dopo aver conclusa l’analisi ambientale ed identificati punti forti e punti deboli, l’A.T.S. ha a disposizione tutti gli elementi necessari per fissare obiettivi e programmi di miglioramento, richiesti esplicitamente sia da ISO 14001 che dal Regolamento Comunitario EMAS.